Non sono stati identificati fattori in grado di prevedere un esito negativo nei pazienti con sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile ( RCVS ).
Uno studio retrospettivo effettuato in un singolo Centro ha analizzato i dati clinici, l'imaging cerebrale e l'angiografia di 162 pazienti con sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile.
Sono stati identificati i predittori di peggioramento clinico persistente ( non-transitorio ), peggioramento radiologico, progressione angiografica precoce ed esito infausto di dimissione ( Rankin Scale 4-6 ).
L'età media era di 44 anni; il 78% dei pazienti era rappresentato da donne.
Il peggioramento clinico persistente si è verificato nel 14% a 6.6 giorni dall'inizio dei sintomi, il peggioramento radiologico nel 27% ( principalmente nuovi infarti ) e la progressione angiografica nel 15%.
Il peggioramento clinico è risultato correlato alla progressione angiografica e alle nuove lesioni non-emorragiche.
L'età e il sesso non hanno previsto in modo indipendente qualsiasi tipo di peggioramento.
L'infarto all’imaging basale ha previsto esiti infausti.
Il precedente uso di antidepressivi serotoninergici ha previsto un peggioramento clinico e angiografico, ma non un esito negativo.
La terapia intra-arteriosa vasodilatatoria ha previsto indipendentemente un peggioramento clinico e un esito di dimissione infausto, ma è stata offerta ai casi più gravi.
Il trattamento con glucocorticoidi si è rivelato un predittore indipendente di peggioramento clinico, dell'imaging e dell’angiografia e di esito negativo.
Su 23 pazienti con peggioramento clinico, 17 hanno ricevuto glucocorticoidi ( 15 nei 2 giorni precedenti ).
Non sono state rilevate differenze significative nelle lesioni cerebrali basali e nelle anomalie angiografiche tra i pazienti trattati con glucocorticoidi e quelli non-trattati con glucocorticoidi.
In conclusione, i pazienti con sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile a rischio di peggioramento possono essere identificati sulla base delle caratteristiche di base.
I fattori iatrogeni come l'esposizione a glucocorticoidi possono contribuire al peggioramento. ( Xagena2017 )
Singhal AB et al, Neurology 2017; 88: 228-236
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